Gran Serata Futurista 1909-1930 (1980)
Gran Serata Futurista 1909-1930, debutta al Teatro Comunale de L’Aquila con gli Allievi e i Docenti dell’Accademia di Belle Arti e la partecipazione straordinaria di Toti Scialoja, che recita Palazzeschi; Maurizio Calvesi, che, rivestito della propria maschera, interpreta la Storia Critica; la concertista vocale Joan Logue interpreta la Poesia Pentagrammata di Cangiullo, e la danzatrice Hilary Mostert balla sulle parole di un testo di Marinetti. Gli arrangiamenti musicali sono del maestro Antonello Neri che interpreta gli spartiti di Silvio Mix e di Luigi Russolo, l’aiuto regia è di Giancarlo Gentilucci. Lo spettacolo segue una struttura tripartita in modo da evidenziare i vari e molteplici linguaggi e le invenzioni futuriste dall’anteguerra (interventismo), in guerra 1915-18 (esperienza al fronte), fino al dopoguerra (delusione e dispersione dei futuristi). Consapevole delle innovazioni dell’avanguardia storica, Mauri compie una valutazione analitica del Futurismo, attuando una sorta di ricostruzione filologica originale sui testi del Teatro Parolibero e delle Poesie Parolibere, della Poesia Pentagrammata, e gli spartiti di Luigi Russolo e di Silvio Mix. Per la Cinematografia futurista , rara e quasi del tutto perduta, Mauri proietta un suo ritrovamento presso l’Istituto Luce di Roma, un nastro di pochi minuti, dove la firma è cancellata; probabilmente di Settimelli e Corra. Nella proiezione si vede l’animazione di un disegno astratto, sembra di Balla ma è molto simile a uno dei primi disegni di Corra. La banda, a volte in platea, altre sul palcoscenico, ha una funzione evocativa di avvenimenti cruciali: lo scoppio della guerra, il funerale futurista, la vittoria finale. I personaggi sono più di 50. Lo spettacolo dura 4 ore. (Dora Aceto)
Data e luogo di esposizione